lunedì 20 dicembre 2010

Il vocabolario di Caravan a Fahrenheit

Per una settimana siamo stati ospiti della trasmissione di Radio3 Fahrenheit nello spazio del Vocabolario e ciascuno di noi ha "regalato" una parola.
Se le avete perse, qui di seguito si possono riascoltare.

La parola di Marta Franchi


La parola di Serena Magi


La parola di Roberta Vecchio


La parola di Valentina Fasola

giovedì 16 dicembre 2010

Lettera da Bucarest

Pubblichiamo di seguito una lettera che uno degli autori del nostro nuovo libro, la raccolta di racconti dall'Europa dell'est Pensi che ci saremmo potuti conoscere in un bar?, ci ha inviato tramite la traduttrice Ileana M. Pop, da leggere in occasione della presentazione del libro non potendo essere presente di persona.



            Dragi prieteni,
           Am învăţat că toate drumurile duc la Roma, dar nu mi-am închipuit că al meu trece prin lună şi sfârşeşte într-o carte. „Luna-Air” a fost singura companie aeriană dispusă să mă transporte gratis, din cenuşiul vag al Estului de Europă, până în faţa uşii de intrare în „Libreria Giufa”. La ora când vă vorbesc norocos cu această voce şi acest chip, privesc luna şi mă gândesc la voi, ca o modalitate de a lua parte la această întâlnire. 
           Am credinţa că o carte reprezintă cu totul altceva decât o cantitate de hârtie tipărită, iar cuvintele înseamnă mult mai mult decât vorbe. După ce am făcut maşini care să ne ia locul, n-am devenit mai oameni, ci mai maşini. Trăim sistematic, în cicluri ultrarapide alimentate şi terorizate permanent de aceleaşi două elemente: banii şi timpul. Fără să mă pot sustrage navetei zilnice între mizerabil şi sublim, am alunecat într-o lume formată numai şi numai din cuvinte. Oamenii cu întâmplările lor, Pământul, Cerul, Focul au devenit - şi doar, şi mai ales - cuvinte. Ileana, Tiziana, Elena, aventura acestei cărţi sunt pentru mine entităţi formate din cuvinte - trimise, primite, întâlnirea dintre jumătatea de drum a celui ce scrie, cu jumătatea de drum a celui care citeşte. O lume în care nu e nimic de măsurat şi cântărit, dar în care poţi simţi intens atributele umane esenţiale, absente din prezentul nostru excesiv de real şi terestru. 
           Trimit un gând de recunoştinţă pentru toţi cei care au făcut posibilă această experienţă şi vă invit să trăim într-o republică imaterială a gândurilor şi trăirilor noastre - o alternativă la destrămarea mai evidentă ca niciodată a lumii, aşa cum o ştiam până acum. O republică de lux, care ignoră materia, învinge timpul şi ne oferă posibilitatea de a fi liberi, puternici, cu Dumnezeu şi în plus oameni.

George Luca Dumitru 


Cari amici,
sapevo che tutte le strade portavano a Roma, ma mai e poi mai mi sarei immaginato che la mia, prima di finire in un libro, avrebbe fatto una tappa anche sulla Luna. La “Luna-Air” è stata l’unica compagnia aerea disposta a portarmi gratis dallo sfumato grigiore dell’Europa dell’est fin davanti alla porta della “Libreria Giufà”. Nel momento in cui vi parlo, con questa voce e questo volto, mi sento fortunato; guardo la luna e penso a voi: è il mio modo di prendere parte a quest’incontro.
Credo profondamente che un libro sia molto più di un mucchio di carta stampata, e che le parole siano molto più che semplici parole. Da quando abbiamo costruito macchine che prendano il nostro posto non siamo diventati più uomini, ma più macchine. Viviamo in modo sistematico, in cicli ultrarapidi alimentati e terrorizzati senza tregua dagli stessi due elementi: il denaro e il tempo. Non potendomi sottrarre alla mia quotidiana condizione di pendolare tra miseria e sublime, sono approdato in un mondo formato solo ed esclusivamente da parole. Le persone e le vite, la Terra, il Cielo, il Fuoco sono diventati – solo e soprattutto – parole. Ileana, Tiziana, Elena, l’avventura di questo libro sono per me entità formate da parole spedite e ricevute, l’incontro a metà strada tra chi scrive e chi legge. Un mondo in cui non c’è niente da misurare e soppesare, ma nel quale si possono percepire in maniera intensa gli attributi umani essenziali, assenti nel nostro presente eccessivamente reale e terreno.
Mando un pensiero di riconoscenza a tutti coloro che hanno reso possibile quest’esperienza e vi invito a vivere nella repubblica immateriale dei nostri pensieri e del nostro vissuto: un’alternativa alla – più evidente che mai –  decadenza del mondo che conosciamo. Una repubblica di lusso, che ignori la materia, sconfigga il tempo e ci offra la possibilità di essere liberi, forti, vicini a Dio e, inoltre, uomini.
George Luca Dumitru
Autore del racconto Un amore di plastica
tradotto da Ileana M. Pop 

domenica 5 dicembre 2010

Caravan a Più libri Più liberi

Finalmente tra mille peripezie siamo riuscite a far uscire il nuovo libro Pensi che ci saremmo potuti conoscere in un bar? Racconti dall'Europa dell'est una raccolta di racconti di vari autori sulle città dei paesi europei che si trovano al nostro est. Fino a mercoledì 8 ci troverete alla Fiera della piccola e media editoria a Roma con il nuovo bagaglio a mano. 
In questi giorni però correndo di qua e di là, passando da lavori manuali alla correzione di bozze, da Pony express in giro per Roma per prendere la carta per stampare il libro a distribuire i libri nelle librerie, ci siamo perse uno dei primi incontri di questa fiera ieri pomeriggio, ma per fortuna qualche parola l'abbiamo ritrovata nell'editoriale di oggi di Concita De Gregorio che si intitola Parole semplici.
"P.s. Ho preso un'ora d'aria dalla politica, ieri, per andare a sentire Andrea Camilleri e Adriano Sofri parlare di Elvira Sellerio alla Fiera dei piccoli editori. L'esigenza di pulizia e semplicità era lì, condivisa da migliaia di persone coi libri in mano, tra gli stand. Ho sentito, da Camilleri e da Sofri, parole che fanno dimenticare la bestialità di ogni giorno. Camilleri ha detto che Elvira esprimeva i suoi giudizi in dieci parole, ciascuna con il peso-massa di una stella implosa. Che aveva l'arte dell'amicizia siciliana, estinta come quella dei maestri d'ascia e dei pupari, arte che prevede che non si chieda mai un favore a un amico, chi è amico prevede il bisogno dell'altro. Sofri ha detto che era così intelligente che dissimulava di esserlo, soprattutto con gli uomini importanti. Che era così sicura di sé che l'invidia non la sfiorava. Che era bellissima, era di maggio. Che era sempre in pensiero: inquieta e trepidante, piena di pensieri. Che ottenere benefici per sé prima che immorale le sarebbe sembrato di cattivo gusto. Che non aveva mai lasciato Enzo: se lo teneva vicino perché lui non si perdesse come fanno le donne con gli uomini quando li hanno capiti. Che stava sulla terrazza ad aspettare il buio, alla fine. Da sola, in pensiero."