lunedì 20 dicembre 2010
Il vocabolario di Caravan a Fahrenheit
Se le avete perse, qui di seguito si possono riascoltare.
La parola di Marta Franchi
La parola di Serena Magi
La parola di Roberta Vecchio
La parola di Valentina Fasola
giovedì 16 dicembre 2010
Lettera da Bucarest
Autore del racconto Un amore di plastica
tradotto da Ileana M. Pop
domenica 5 dicembre 2010
Caravan a Più libri Più liberi
giovedì 4 novembre 2010
martedì 19 ottobre 2010
Piccoli tentativi di fuga da un'atomizzazione dilagante
venerdì 24 settembre 2010
Sogni di una mattinata di metà settembre
lunedì 6 settembre 2010
luglio 2010 / santarcangelo 40
tutti a bordo!
Sul finire di un’estate che ha portato con sé un’ondata di caos sempre più melmoso per questa nostra penisola galleggiante, in un momento in cui questo paese ha estremo bisogno di menti attente sfogliando le pagine del giornale ti ritrovi la notizia che se ne è andata Elvira Sellerio. Allora mi son messa a leggere cosa raccontavano i giornali… Veniva fuori l’immagine di una donna che ha sempre avuto la capacità di essere fedele a se stessa e il coraggio di osare quello che oggi si vuol far dimenticare: la qualità; quella qualità che non è una parola come un’altra ma che nasce dal prestare ascolto al proprio modo di sentire. La signora Elvira del suo lavoro diceva così: “Pubblico i libri che presterei agli amici.”
Ecco il caravan riparte seguendo le scie di chi mantiene sempre un occhio sveglio.
E per noi il modo per farlo è ispirarsi agli esempi di chi vive il suo lavoro con leggerezza calviniana. Così abbiamo prestato ascolto al festival internazionale di teatro in piazza di Santarcangelo, poiché da che mondo è mondo il teatro è stato sempre un ottimo compagno di viaggio!
giovedì 29 luglio 2010
Kyaraban Shuppansha (ovvero Caravan Edizioni in giapponese)
Avete presente l’ultimo giorno di scuola?! Quando nell’aria si respira un’aria frizzante, allegra, di meritato riposo che bussa alle porte e allo stesso tempo però si percepisce un po’ di nostalgia, più che altro voglia di bloccare il tempo… Be' ecco questa è proprio la sensazione che ho percepito ieri qui nella nostra soleggiata sede di Pietralata.
Io sembro appena tornata da un viaggio dall’altra parte del mondo, con la testa ancora in terre che profumano di mare e vaniglia, le ragazze invece si alternano tra stati di ansia, sconforto, frenesia, voglia di shopping e di tanto mare.
E poi c’è Stefano, un nostro passeggero, uno di quelli che sono di passaggio, che accogli sul caravan solo per fare un breve tratto di strada insieme ma che durante il percorso ti descrive il paesaggio che vede lui, con i suoi occhi. Penso ci siano vari modi di conoscere il mondo andando a lui, dunque viaggiando, leggendolo, ascoltandolo, studiandolo, o accogliendolo, permettendo che lui venga a te, facendolo entrare dalla porta tutti i giorni e facendolo lavorare al tuo computer. E lasciando che descriva il Giappone secondo lui.
E dunque come dicevo, ieri era come l’ultimo giorno di scuola e di Stefano qui. Dopo un po’ di chiacchiere e un accurato giro su facebook a commentare varie foto e a ridere a crepapelle su tutto e niente, Stefano ci dice (ci ricorda?), ragazze allora oggi è l’ultimo giorno che vengo. Doccia fredda, attenuata dal calore di questi giorni e dalle vacanze alle porte. Ma pur sempre doccia fredda!
Stefano va a vivere tre mesi nel suo amato Giappone (ok sto raccontando tutti i suoi fatti privati!)
E allora, che dire, in bocca al lupo Ste e… porta un po’ di noi a Oriente!!!
mercoledì 21 luglio 2010
Capogiri
Che dire, a volte è tosta. Ci vengono le crisi di identità. Poi quando il mondo decide che è giunto il momento di trattarti non proprio con il dovuto rispetto (come poc’anzi il tipo di tiscali al telefono) allora ti fai prendere da uno sconforto languido e cosmico. Quindi grazie al nostro tipografo, nonché dirimpettaio, che ha sempre una parola di simpatico conforto. E al proprietario del Gallo Rosso, anche lui nostro vicino (ci siamo decisamente inserite nel quartiere) che poco tempo fa quando stavamo precipitate nel nostro ciclico momento di demotivazione ci ha regalato le magliette del ristorante e ci ha detto che se c’era da rimette al posto suo qualcuno di contare su di lui! Quindi attenti nemici del Caravan…
Per il resto procediamo verso il nostro prossimo libro, di cui siamo molto contente e che ci pare proprio caravanesco: una bellissima raccolta di racconti sulle città dell’est Europa. Perché di Parigi e Londra non se ne può più…
Speriamo domani di sentirci un po’ di meno le segretarie di noi stesse e un po’ di più una spumeggiante redazione…
Saluti dal Caravan
Ps. datato 23 luglio: Crisi d'identità, indecisioni, capogiri e litigate. Messe in discussione, risate, pianti e abbracci. E poi una notizia fantastica che ci ridà fiducia...il Caravan fa il pieno e si rimette in marcia, accettando nuove sfide!
mercoledì 30 giugno 2010
Caravan a Caracalla
quando è nata (a Serena?) l'idea di raccontare le peripezie caravanesche su un blog, abbiamo condiviso con lei la convinzione che scrivere un post a settimana sarebbe stato un impegno più che accettabile. Anche perché - il ragionamento non faceva una piega - 1 post a settimana sono 4 al mese, 4 siamo noi, 1 post a testa al mese, suvvia, si può fare!
Fin qui nessun problema. Nella teoria. Perché poi arriva la pratica e io sono in ritardo con la pubblicazione del mio post di tre settimane. Chiedo scusa a quanti ci seguono (3 affezionati finora, avremo perso anche quelli?), ora cercherò di farmi perdonare dandovi un'importante anticipazione: dal 5 al 14 luglio avremo uno stand alla festa dell'Unità, a Caracalla, dove saremo felicissime di incontrare tutti coloro che vorranno venirci a trovare o a conoscere di persona. Questo imminente appuntamento ci sta impegnando nell'ideazione di tanto materiale bellissimo che farà da cornice ai nostri libri (dalle borse in materiale 100% riciclato, alle spille caravanesche, quaderni e quant'altro) e che speriamo vi piacerà molto. Valentina, l'animo commerciale, biologico e militante di Caravan aveva pensato anche di smerciare sottobanco torte rustiche e vino rosso! Ma purtroppo sembra che la cosa non sarà possibile, (dovremo farci andare bene birra e panino con la salsiccia...).
Questo per ora è quanto, anche perché si sono fatte le 19.15 e anche per oggi è giunta l'ora di chiudere il nostro ufficietto di pietralata e andarcene a casa (anzi, nello specifico stasera faccio un salto al pigneto).
Un abbraccio forte, qualora dovvesse leggere - ma essendo in viaggio di nozze le auguro di aver di meglio da fare - alla ruota del caravan che si trova in quel del Giappone. Con tutti gli altri alla prossima, magari a Caracalla! – Marta
lunedì 7 giugno 2010
Caravanità!
- del tipografo che vi disse che avrebbe avuto più senso se vi mettevate a vendere prosciutti (comunque sia, un genio, saggio e provocatorio tanto quanto un maestro Yoda de noantri);
- di tutte le volte che qualcuno non ha avuto vergogna storpiare anche una parola semplice monovocalica come “caravan” (tant’è che Caravan Edizioni ora ha una gemella oscura, come il dark spiderman, l’insidiosa Cara Vana Eizzioni, con due zeta, signora mia);
- del terrore panico che t’ha sfiorato quando stava per arrivare dalla tipografia il primo pancale con il primo libro di caravan, Spigoli (non per altro, ma secondo i tuoi calcoli doveva corrispondere a un enorme scatolone cubico con il lato di 16 metri… e visto che la sede era appena di 12mq… ti è stato chiaro allora la scelta di fare lettere; ti è altresì stato chiaro che se ripeti a Marta con convinzione per tre volte la stessa cosa, poi lei ci crede, ci crede anche se gli dici che sta per arrivare un cubo di libri di 16 metri di lato, e tu per questo le vuoi bene, perché si vede che ci crede per affetto, al di là di ogni ragionevole dubbio);
- dell’intervista in radio e del “caravan che lentamente sfiora il paesaggio” (per scoprire la fonte di cotanta poesia, non c’è che da risentire l’intervista a radio ondarossa);
- di tutte le volte che sentite il cervello sudare fatica quando in una stessa frase cercate di tenere insieme le parole “business plan”, “durc”, “previsionxale” e muna briciola di ottimismo;
- di ogni volta che qualcuno ci ha regalato un po’ di proverbiale saggezza (indimenticabili: “Questi ce vogliono fa crede che Cristo è morto di freddo”, Norberto dixit; “Vi ucciderò con la dolcezza”, nonna dell’amica di Vale dixit)…
- di tutta la strada fatta, di ogni volta che uscite dalla sede, chiudendo la porta, una si volta e dice alle altre: “oh, stiamo a fa proprio una bella cosa”.
Per tutte queste cose e per molte altre mi sento preda di una sensazione-che-neanche-io-so-spiegare-come di CaraVanità…
Buon compleanno a noi!
martedì 1 giugno 2010
Caravan in aria!
mercoledì 26 maggio 2010
31.536.000 secondi fa. Prolegomeni del Caravan
Un anno fa. Intorno a un tavolo ci guardiamo nascondendo dietro a un sorriso l’incertezza, mettendo via un po’ di personale insicurezza per far posto alla fiducia in un progetto. Si ride, si lavora. E gettiamo il cuore oltre l’ostacolo: si chiamerà Caravan Edizioni. Per l’idea di viaggio, il nostro e quello che ci racconterà ognuno dei nostri libri. E perché su un Caravan ci si va insieme, imparando a stare insieme.
Allora eravamo in sette, presto però l’equipaggio avrebbe avuto otto elementi più il mastro grafico. La ciurma del Caravan! Ci siamo ritrovati per caso, con un sogno nella testa, e siamo finiti con davanti un cappuccino e con un progetto fra le mani. Eravamo al bar di Villa Torlonia. Il primo incontro non si scorda mai. Roberta, Valentina, Marta, Serena, le quattro ruote del Caravan, e poi Vincenzo, Daniele, Norberto, Bruno e Flavio, compagni di molti viaggi. E una vecchia casa editrice a motore spento. Tutti con la voglia di partire.
È così che ci siamo messi in marcia!
Oggi. Quasi un anno dopo. Caravan Edizioni esiste: alla faccia di chi ci vuole male! E alla salute di chi ci ha sempre creduto! Lunga vita al Caravan e ai suoi passeggeri.
Fin qui è stata un’avventura. Un vero e proprio viaggio. Rocambolesco, inaspettato. Abbiamo incontrato tante persone, tanti mondi, fissato tante mete. La nostra è una storia che si sta facendo con tante storie. È un libro non scritto che è fatto di tanti libri, quelli che già ci sono e quelli che verranno. E allora abbiamo pensato di raccontarla questa storia, gli episodi, i successi, i fallimenti, gli inconvenienti. I ricordi e le quotidianità. Le cose buffe, i bei momenti, lo sconforto che lascia il posto alle nuove idee. Centinaia di idee che ci frullano in testa, che frullano nel Caravan e che lo mandano avanti.
Come un diario di bordo.
Voce qui ce l’hanno tutti, dal timoniere all’ultima ruota del Caravan. E tutti hanno qualcosa da dire.
Il 6 giugno compiamo un anno. E per il nostro primo anno ci regaliamo questa sorta di libro in fieri… vedremo un po’ cosa ne verrà fuori. Più editori di così!
Keep in touch!